Serata molto interessante quella di ieri ad Experience Italy, pensata e voluta da Mexi Lane (Marina Bellini), direttrice di più Blog.
Un'iniziativa che ha raccolto intorno ad un tavolo a parlare del Futuro di Second Life (avendo come stimolo i recenti articoli usciti sui giornali che la dano per spacciata) molti dei professionisti che hanno trovato lì un luogo per sperimentare, per guardare avanti rispetto al Web.
Potrebbe sembrare un modo per salvare le apparenze, si potrebbe credere che lo si fa per non rimaner delusi da quella che oggi viene definita una bolla.
La mia personale opinione è che Second Life è stato ed è il primo mondo virtuale che è riusciuto, grazie alle sue potenzialità fortemente creative, a raccogliere intorno a sè molte teste pensanti.
Non credo sarà l'unico, ma il primo.
Quando il web era agli inizi, o meglio, da che io ne ho memoria, era un posto molto confusionario. I siti internet erno un gran casino, ci si muoveva dentro con molta fatica e difficilmente si reperivano le informazioni che si stava cercando.
L'email non era ancora così usata e persino Messenger era ancora per pochi.
Pochi rispetto all'utenza di oggi, pochi rispetto a quanta gente oggi utilizza il computer navigando in rete. E non potrebbe stare senza.
Second life di fatto non è mai stato una seconda vita. E' una protesi di quella reale, uno spazio alternativo dove poter creare e sperimentere. Un terreno fertile per colore che vogliono sopratutto fare arte e cultura visto che viviviamo in mondo dove i fondi per queste attività non ci sono mai.
Si possono riscoprire così, girando per pezzetti di pixel, delle menti geniali che senza quel mezzo sarebbero rimaste rinchiuse in chissà quale lavoro di segretariato.
Qui il materiale non ha costi, esiste solo la risorsa umana.
Un domani ci saranno altri mondi virtuali che monopolizzeranno la scena. E prima o poi passerà questo momento in cui le persone ne stanno cercando il senso: diventerà uno strumento nelle mani di chi vorrà usarlo per sperimentare e confrontarsi. Un giorno sarà utile anche a quelle aziende che non hanno saputo comprenderlo e a quelle che lo stanno ancora studiando.
I bambini di oggi, già tecnologici, sapranno certamente come utilizzarlo a proprio vantaggio. Noi gli stiamo aprendo la strada, conviene farlo bene: altrimenti ci ritroveremo con una bellissma scatola vuota usata da tutti (e non sarebbe la prima volta...).
Un'iniziativa che ha raccolto intorno ad un tavolo a parlare del Futuro di Second Life (avendo come stimolo i recenti articoli usciti sui giornali che la dano per spacciata) molti dei professionisti che hanno trovato lì un luogo per sperimentare, per guardare avanti rispetto al Web.
Potrebbe sembrare un modo per salvare le apparenze, si potrebbe credere che lo si fa per non rimaner delusi da quella che oggi viene definita una bolla.
La mia personale opinione è che Second Life è stato ed è il primo mondo virtuale che è riusciuto, grazie alle sue potenzialità fortemente creative, a raccogliere intorno a sè molte teste pensanti.
Non credo sarà l'unico, ma il primo.
Quando il web era agli inizi, o meglio, da che io ne ho memoria, era un posto molto confusionario. I siti internet erno un gran casino, ci si muoveva dentro con molta fatica e difficilmente si reperivano le informazioni che si stava cercando.
L'email non era ancora così usata e persino Messenger era ancora per pochi.
Pochi rispetto all'utenza di oggi, pochi rispetto a quanta gente oggi utilizza il computer navigando in rete. E non potrebbe stare senza.
Second life di fatto non è mai stato una seconda vita. E' una protesi di quella reale, uno spazio alternativo dove poter creare e sperimentere. Un terreno fertile per colore che vogliono sopratutto fare arte e cultura visto che viviviamo in mondo dove i fondi per queste attività non ci sono mai.
Si possono riscoprire così, girando per pezzetti di pixel, delle menti geniali che senza quel mezzo sarebbero rimaste rinchiuse in chissà quale lavoro di segretariato.
Qui il materiale non ha costi, esiste solo la risorsa umana.
Un domani ci saranno altri mondi virtuali che monopolizzeranno la scena. E prima o poi passerà questo momento in cui le persone ne stanno cercando il senso: diventerà uno strumento nelle mani di chi vorrà usarlo per sperimentare e confrontarsi. Un giorno sarà utile anche a quelle aziende che non hanno saputo comprenderlo e a quelle che lo stanno ancora studiando.
I bambini di oggi, già tecnologici, sapranno certamente come utilizzarlo a proprio vantaggio. Noi gli stiamo aprendo la strada, conviene farlo bene: altrimenti ci ritroveremo con una bellissma scatola vuota usata da tutti (e non sarebbe la prima volta...).
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