Una “furia” scatenata
Sedici performer, tutte donne, danno vita a cinque scene di protesta contro il potere e la sopraffazione. Urlano, ballano, cantano, si muovono tra macchine sceniche gigantesche, torri mobili e una piramide. Questo è “Imperium”. Questo è l’ultimo spettacolo di La Fura dels Baus (www.lafura.com), il sorprendente gruppo catalano di «teatro urbano». Le loro performance? Fantastiche, emozionanti, esagerate, con produzioni che spaziano dallo spettacolo di apertura delle Olimpiadi di Barcellona del 1992 all’opera lirica (l’anno scorso per il Maggio fiorentino hanno creato un indimenticabile “Anello dei Nibelunghi”). Ma questo è il momento di “Imperium”, anzi di Àlex Ollé, uno dei direttori artistici de La Fura, che, in versione avatar, sarà sull’isola di “Style” il pomeriggio di venerdì 30 maggio tra mirabolanti esecuzioni.
“Imperium” è basato sulle caratteristiche che, da sempre, hanno definito il lavoro de La Fura dels Baus: l’utilizzo degli spazio non proprio convenzionali, il linguaggio scenico multidisciplinare con una predominanza del corpo e della tecnologia, e l’invasione dello “spazio intimo” del pubblico. Perché questo show non lascia certo tranquilli gli spettatori, riuniti al centro dell’enorme scena, partecipi all’azione, bombardati da effetti speciali, travolti dal gioco dei corpi e delle voci.
Una situazione, non c’è dubbio, che molto incurioscisce i nostri avatar.
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