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lunedì 12 gennaio 2009

Anteprime: Freak Show

Come Dorian Gray cerchiamo la Bellezza Infinita. La Bellezza intoccabile. Come piccole formichine costruiamo lentamente, pezzo per pezzo, con precisione paranoica, il surrogato di quello che vorremmo essere. Questa si chiama Vanità. Questo si chiama Desiderio.

Benvenuti su Second Life.

Contenti o meno dell’aspetto esteriore che abbiamo nella vita reale, adoperiamo tutte le nostre forze per essere piccoli Dei di noi stessi. Auto-convincendoci successivamente di essere in qualche modo parte di questa bizzarra creazione. Quale strana psicosi sociale si cela dietro tale comportamento compulsivo?

Niente di nuovo, niente di originale, niente di particolare. Solo la ricerca della Bellezza, della Perfezione, in qualsiasi forma essa possa nascere e sopravvivere. Questo piccolo mondo parallelo, e tuttavia indipendente dalle nostre vite, ci pone davanti possibilità infinite. Volare, teletrasportarsi, unirsi in gruppi di persone fisicamente distanti migliaia di kilometri. Ma non solo. Second Life genera arte. Arte ditigale, arte grafica, la meno gradita, la meno apprezzata, la meno riconosciuta.

Nel mio viaggio attraverso Second Life ho incontrato ogni genere di persona. E vi dirò, la gente non differisce molto da chi è veramente. Tuttavia c’è un’eccezione. Gli artisti. Perché Second Life è un gioco popolare, è un gioco dove chiunque può creare Bellezza. L’impiegato espone nella galleria più importante del metaverso, la casalinga diventa una delle più importanti artiste visionarie mai apparse, la ragazzina timida ha migliaia e migliaia di visualizzazioni su Flickr.

E io, Loglady Loon, ho voluto sfidarli tutti.

La ricerca della Bellezza, l’ossessione per l’avatar perfetto. La donna perfetta, l’uomo perfetto. Questa visione comune, questo convulso cammino Von Trier-ano verso l’impossibile, tutto questo mi ha nauseato. Indi, ho provato a fare il procedimento inverso. Ho voluto creare un incubo, ho obbligato gli artisti a pensare in senso opposto, a tendere verso il Macabro. A creare il Brutto. E la cosa interessante è che il concetto è sembrato essere più palpabile, più plausibile, più umano. Ma non può essere così facile, e di certo la ricerca non si ferma qui. Per questo ho voluto disumanizzare e contemporaneamente far riflettere sull’umanizzazione di un ritaglio di vita così poco materica da generare mille riflessione simili ed opposte alla realtà.

E siamo arrivati al concetto di Freak.

Reso disumano dal suo aspetto esteriore, il Freak procede lungo una scala a chiocciola diretta verso l’incubo. Di essere solo, di essere unico, di essere mostruosamente originale. E sia mai che non faccia bene anche a noi, mettendoci nei panni di un Elephant Man virtuale, pensare a quanto il concetto di Bellezza freni i nostri desideri, ci cristallizzi carnalmente e mentalmente in uno stato di paranoia sociale inglobato in uno schematismo economico atto a fare quello che qualcun altro ti ASSICURA sia fondamentale per te.

L’automiglioramento è masturbazione. Ma ne siamo troppo assuefatti per ragionare in modo sano. E allora diamoci all’arte, ultimo ritrovo per i deboli e gli introspettivi.

Da qui nasce il progetto Freak Show. Le direttive sono semplici. Ho chiesto a tutti gli artisti di creare un freak-avatar, rispettando e rispecchiando la realtà, la storia e la cultura che supporta il fenomeno; successivamente creare un’opera digitale, libera, catartica, genuina. All’iniziativa hanno aderito praticamente tutti i più famosi artisti del Metaverso, di ogni Paese, provenienza sociale e culturale. Le tv, i giornali virtuali sono rimasti piacevolemente eccitati, molte persone che neanche conoscevo si sono rese disponibili in un modo che non avevo mai visto.

L’assenza di paranoia per la Bellezza ha indotto gli artisti in uno stato di frenesia pura. Lasciarsi andare, testare il flusso di coscienza, è un’esperienza da intraprendere il più possibile. E’ solo quando la mente non ha schemi o dogmi, che è in grado di Creare veramente. Ahimè, siamo troppo cresciuti per essere genuini, ma il desiderio esiste ancora, e per quanto mi riguarda l’importante è proprio quello.

L’ambientazione della mostra è, ovviamente, un circo. Creato per l’occasione da una bravissima Builder del Metaverso, Miss Asenath Rossini, il Time Warp Circus ospiterà più di 60 artisti da tutto il mondo, nella SIM ModaSL – Freak Show, messa a disposizione da Mr. Jacopo Perenti. La mostra avrà una durata di 15 giorni e si terrà il 2 Febbraio dalle 22,30.

In un mondo in cui puoi avere una, nessuna e centomila identità, sei finalmente libero di creare qualcosa di solo tuo. Di mostruosamente tuo. Suppongo che ciò possa essere visto come una sorta di rivincita di Second Life verso la piattezza culturale del mondo reale. Siamo stati in grado di superare il muro di cinta dell’ipocrisia contro noi stessi, portandoci dietro un prezioso bagaglio di sensazioni ed emozioni che non dimenticheremo facilmente.

Loglady Loon

http://www.flickr.com/photos/logladyloon/3080865628/

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